Dedica al Terziere di Cittavecchia
Cittàvecchia sei cresciuta
con la velocità dei secoli
che hanno lasciato il segno
nelle tue care memorie;
ma l’antico tuo non muta,
è ancora lì, ancorato al
sogno di durata eterna, di
sopravvivenza ai carmi;
le tue antiche mura sferzano
la frusta del tempo in una
tragica serenità di abbandonata
vita, forti e maestose le torri
si alzano al cielo, strappato
da nuvole di bianchi colombi
e il vento che corre sul verde
mare dei prati.
Sono artigli che slacciano i
pensieri, sono il canto che
gonfia di libertà il respiro
e nel respiro l’angoscia
della strada smarrita dal
tempo che passa e fa
vecchia la vita, come
un fiore appassisce;
ce ne andremo, ci staccheremo
dal grande albero della vita che
ci appartenne, ma le pietre no,
parlano mute, ferme nel tempo.
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