ATTO COSTITUTIVO
DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE MOVIMENTO
“CENTO E PIU’ ARTISTI UNITI PER IL MONDO”
L’anno 2009, il giorno 16 del mese Novembre, AGENZIA DELLE ENTRATE TIVOLI - ROMA.


giovedì 28 aprile 2016

Daniela Biganzoli (Dab) ARTISTA DELEGATA CORRISPONDENTE DEL MOVIMENTO "CENTO ARTISTI PER IL MONDO ILLUMINATI E CREATIVI" PRESENTA LE SUE OPERE SCIENTIFICHE




“CAOS DETERMINISTICO”-  Daniela Biganzoli (Dab)
Acrilico su tela – 50×50- 2010
Protagonista dell’opera è il caos deterministico rappresentato attraverso dei numeri, che vengono collocati, quasi gettati sulla tela in modo casuale. Ma in questo apparente disordine, c’è un ordine nascosto, che va cercato in profondità. Per questo viene utilizzata una lente d’ingrandimento, posizionata al centro dell’opera, per indicare, ad un esame più attento, la presenza di una realtà sintropica, che viene espressa attraverso dei numeri ordinati e uguali per dimensioni e colore.


INTELLIGENZE A CONFRONTO”   –  Daniela Biganzoli(Dab)
Olio su tela – 40×50 – 2009
L’intelligenza umana viene qui rappresentata dai neuroni che fanno da sfondo all’opera, mentre il Sistema Binario simboleggia l’Intelligenza Artificiale e allo stesso tempo cerca di trasmetterne, in modo criptico, il titolo.



L’illusione del Tempo 
2015 
Tecnica mista su tela – 100 x 100


L’opera rappresenta l’ ”Illusione del Tempo.
Già Sant’Agostino e Giordano Bruno non credevano alla sua esistenza. Oggi la Fisica Quantistica indagando sempre più nel mistero che lo avvolge sta avvalorando la tesi che il “Tempo” sia solo una costruzione della nostra mente.
Diversi scienziati concordano con questa tesi, dallo scienziato Robert Lanza che sostiene che “ noi portiamo in giro spazio e tempo come fanno le tartarughe coi gusci”al fisico Carlo Rovelli, al grande scienziato David Bohm, fino all’astronoma Giuliana Conforto.
Nel lontano passato il “Tempo” veniva considerato come qualcosa di misterioso, ben lontano dal concetto che assume con Galileo e soprattutto con Newton.
«Newton ha messo il tempo su un piedistallo in cui prima il tempo non c’era. Prima, per esempio per Aristotele, il “tempo” era solo un modo di misurare come si muovono le cose. Se non c’è nulla che si muove, non c’è tempo. Invece Newton, per costruire la sua fisica ha immaginato la possibilità di un immenso spazio vuoto dove il tempo passa anche se non c’è niente e non accade niente. Newton ha separato il tempo dagli accadimenti del mondo. Ha immaginato che il tempo passi di per sé, indipendente da tutto il resto. Come una commedia in cui ci sia il primo atto, il secondo atto, il terzo atto, ma sul palco non succede niente». Carlo Rovelli

Nella mia opera ho utilizzato il cerchio come raffigurazione ideale del tempo; un cerchio però particolare, quello giapponese, chiamato Enso, che simboleggia l’universo. La mancanza delle lancette nell’immaginario orologio ne simboleggiano l’illusione.


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